Acri. La tiepida serata, la voglia di conoscere notizie sull'eroe acrese e l'originale e fruibile presentazione, hanno favorito la massiccia partecipazione di semplici cittadini e letterati. Presentato il volume su Giovanni Battista Falcone, eroe del risorgimento, e la location non poteva che essere la piazza del centro storico in cui è presente una statua di marmo che lo rappresenta.

 Il volume, scritto dallo storico locale, Giuseppe Abbruzzo, conta circa duecento pagine, con prefazione curata da Luigi Satriani. Il lavoro è stato fortemente voluto da Giuseppe Cristofaro, presidente della Fondazione "Padula". L'iniziativa, bella ed interessante, ha lasciato molti spunti di riflessione ed ha permesso di sapere di più su una figura finora dimenticata. Notizie, aneddoti, retroscena e curiosità, hanno animato la serata che comincia subito con una sorpresa; Falcone, per molti "testa calda", morì all'età di 23 anni e non di 21 come apposto sulla statua. Falcone, segretario della spedizione di Sapri, nacque ad Acri nel 1834 e morì a Sanza nel 1857, trucidato. Leggendo le pagine di quest'opera, così puntuale nella ricostruzione degli avvenimenti e così attenta alla polifonia di voci, rivoluzionari, autorità di polizia, detenuti, delatori, calunniatori, anonimi, si ha modo di seguire lo sviluppo delle azioni come racconto che si dispiega nel tempo, partecipando, così, ai dettagli di un'esperienza conosciuta per lo più solo nelle sue linee generali. Le voci narranti di Laura Marchianò e Ricchezza Falcone e l'intermezzo musicale del coro polifonico San Giuseppe, ben si amalgamo alla causa principale. "Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti...", i versi de "La spigolatrice di Sapri" di Luigi Mercantini, riecheggiano una vicenda oggetto quasi sempre di una stereotipa commemorazione scolastica, e quindi sostanzialmente obliata. Le pagine di Abbruzzo restituiscono il senso di queste lontane vicende facendole rivivere nel loro concreto svolgersi, nelle variegate rappresentazioni che protagonisti si diedero delle loro stesse azioni e dei sentimenti che le animarono. Scopo dello scritto è colmare una lacuna creata dalla mancanza di iniziative atte a ricordare Falcone e le sue gesta. Il volume di Abbruzzo, costituisce una sufficiente base di partenza per studi futuri.

ROBERTO SAPORITO