Acri. Giovedì, venerdì e sabato prossimi, palazzo Falcone ospiterà la quinta edizione del Premio Letterario Vincenzo Padula, intitolato al prete e scrittore acrese vissuto nel '800. L'evento, organizzato dall'amministrazione comunale, assessorato alla cultura, e dalla Fondazione Padula, sarà caratterizzato da tre giorni intensi e ricchi di appuntamenti di rilievo.

 Tra essi spicca quello dedicato alla ristampa de "Il Bruzio", ovvero la pubblicazione in versione anastatica di oltre cento pagine del noto giornale fondato da Padula, in programma giovedì dalle 17,30. La ristampa è curata da Giuseppe GalassoLuigi Lombardi Satriani Domenico Scafoglio. Era il 1864, Padula inventò, praticamente da solo, un giornalismo di grande spessore culturale e risentito impegno civile, denunciando le svantaggiate condizioni economiche e sociali della Calabria e del meridione cogliendone lucidamente le cause non senza il coraggio di indicare responsabilità e soluzioni.

 

Questa grande esperienza, durò, però, poco; il primo numero uscì il primo marzo 1864, l'ultimo il 28 luglio 1865. Nella condizione in Calabria di torpore politico e morale determinato anche dal potere conservato da borbonici, reazionari, da parte del clero, Padula intende "aiutare il governo in tempi difficili" invocando le riforme. Il prete-scrittore diventa un apostolo del riformismo e della modernità, combatte una dura battaglia con ironia e sarcasmo. tre giorni intensi e ricchi di appuntamenti di rilievo. Tra essi spicca quello dedicato alla ristampa de "Il Bruzio", ovvero la pubblicazione in versione anastatica di oltre cento pagine del noto giornale fondato da Padula, in programma giovedì dalle 17,30. La ristampa è curata da Giuseppe Galasso, Luigi Lombardi Satriani e Domenico Scafoglio. Era il 1864, Padula inventò, praticamente da solo, un giornalismo di grande spessore culturale e risentito impegno civile, denunciando le svantaggiate condizioni economiche e sociali della Calabria e del meridione cogliendone lucidamente le cause non senza il coraggio di indicare responsabilità e soluzioni.

Il Bruzio, quindi, nasce per una battaglia politico-sociale contro le classi inferme di sonnambulismo, le feudali prepotenze, l'indifferenza. Con questo atteggiamento, Padula si conquistò le simpatie di numerosi contadini ma anche quelle del Prefetto di Cosenza, Guicciardi. Insomma, il Bruzio fu giornale di denuncia e di ostacolo. Inevitabili le querele e i processi, fin quando Padula non decise di mollare.

Roberto Saporito