PREMIO VINCENZO PADULA ED. XV
Siamo arrivati alla conclusione del Premio Nazionale Vincenzo Padula, la festa che celebra questa settimana di incontri, racconti, visioni e Narrazioni di Sud, come recita il titolo di questa edizione.
È stata una edizione ricca di spunti, che ha toccato diversi campi, tutti con il comune denominatore dello sguardo puntato al futuro. È stata un'edizione di grandi nomi e piccole realtà, ognuna delle quali ha fatto dello spazio dedicatogli un piccolo universo di storie.
La serata conclusiva, condotta dalla giornalista Rai Maria Gabriella Capparelli, ha visto come ogni anno la giuria tecnica, presente sul palco nelle figure di Santino Salerno, Raffaele Nigro, Giovanna Taviani e Carlo Fanelli, premiare i vincitori con le sculture del maestro Silvio Vigliaturo offerte dal Museo MACA.
Introdotti dalla lettura di stralci delle proprie opere, interpretati dall'attrice Laura Marchianò accompagnata al pianoforte dal maestro Moreno Montalto, i premiati della XV edizione si sono avvicendati sul palco raccontando qualcosa del loro lavoro. Riflessioni sul territorio e sui movimenti migratori, sulle contraddizioni che apre la definizione di intelligenza artificiale e molto altro. Si inizia come di rito con i saluti del sindaco di Acri e del preside della Fondazione Padula e la premiazione del ragazzi vincitori delle Borse di studio indette dalla Fondazione Padula e dal Rotary Club-Acri. Poi tra gli aneddoti personali di un Marcello Sorgi che ricorda lo stesso cielo dei funerali di Berlinguer e di Papa Giovanni II, e lo stupore di Matteo Garrone destato dall'interesse e dalla perspicacia dei giovani incontrati ad Acri nella mattinata, il Premio Nazionale Vincenzo Padula ha salutato il Palazzo Sanseverino e il pubblico presente anche per questa edizione 2024, pensando già alla prossima..