Il Bruzio di Vincenzo Padula: Il temperamento, i bisogni, i vizi, e virtù delle classi sociali calabresi negli anni Sessanta dell'Ottocento
Il 10 di Settembre 2021 è stato pubblicato l'articolo con titolo in lingua originale "Vincenzo Padula’s Il Bruzio: The Temperament, Needs, Vices, and Virtues of Calabria’s Social Classes in the 1860s " del prof. Joseph Francese Professore Emerito dell'Università del Michigan USA, originario di Acri (La Mucone), illustre intellettuale, scrittore e docente che dà lustro alla nostra città.
La Fondazione con piacere riporta il contenuto molto interessante dell'articolo del prof. Francese. Appena uscirà prossimamente, il suo volume su Vincenzo Padula, verrà invitato per la presentazione in Acri.
Vincenzo Padula’s Il Bruzio: The Temperament, Needs, Vices, and Virtues of Calabria’s Social Classes in the 1860s
Joseph Francese
Romance and Classical Studies, Michigan State University emeritus, East Lansing, MI, USA
ABSTRACT
The studies of Vincenzo Padula (25 March 1819–8 January 1893) of Calabria’s peasantry (their language, customs, mores, and living conditions) predate Giuseppe Pitrè’s by a decade and were considered a model for literary verismo by Benedetto Croce. I introduce an anglophone audience to this secondary but important author through a discussion of Il Bruzio, a semi-weekly periodical he wrote almost single-handedly and published in Cosenza (1864–1865). In Il Bruzio Padula demonstrates a singular ability to provide a panoramic view of society, adopting the perspective of the working classes, and to probe deeply into the wounds – economic and social, large and small – that afflicted his region. His goal in criticising the religious, political, and administrative policies of the government of the New Italy was to spark reforms aimed at creating a broad consensus among all social and economic classes that would serve as a bulwark against Bourbon revanchism.
SOMMARIO
Gli studi di Vincenzo Padula (1819–1893) sui contadini calabresi (il loro linguaggio, le tradizioni, la moralità e il vissuto quotidiano) anticipano di un decennio quelli di Pitrè e furono considerati da Croce modelli per il verismo letterario. In questo scritto presento Padula, scrittore minore ma importante, ad un pubblico anglofono, attraverso una discussione de Il Bruzio, un bisettimanale scritto quasi da solo da Padula e pubblicato a Cosenza (1864–1865). Nel Bruzio Padula rivela una rarissima capacità di fornire una veduta panoramica della società cosentina dell’epoca secondo la prospettiva delle classi meno abbienti, al fine di svelarne le secolari piaghe: economiche e sociali, piccole e grandi. L’intellettuale sperava, attraverso la critica della politica interna del governo della Nuova Italia, di dare impeto a riforme atte a creare un consenso popolare il più ampio possibile, e in questo modo ovviare al ritorno dei Borboni al trono del Regno di Napoli.
plateau, approximately forty kilometres north-east of the provincial seat, Cosenza), a secondary but significant Italian writer and patriot, for whom, at least to my knowledge, there is no critical bibliography in English.1 My intent is to provide starting points for scholars who might wish to study further Padula’s oeuvre, particularly his most important work, Il Bruzio,2 a semi-weekly (later weekly) newspaper written almost single-handedly by Padula from 1 March 1864 to 28 July 1865.3 The journal’s title commemorates the Bruttians, the people who inhabited Calabria in antiquity. In the journal’s ‘Manifesto’, Padula claims the name of the region either was taken by its people to honour the tyrannicide Marcus Junius Brutus, or was given to the region by Brutus.4 Padula identified with the periodical to the extent that he was wont to call himself ‘Il Bruzio’ on its pages.
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To link to this article: https://doi.org/10.1080/02614340.2021.1948743